MARCO POLO E LA VIA DELLA SETA - Cosa vedere

La via della Seta tra Cina e India

La via della Seta tra Cina e India

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Wamping, Cina: Marco Polo Bridge

Wamping, Cina: Marco Polo Bridge

 

MARCO POLO E LA VIA DELLA SETA - CODICE ISPIRAZIONE DI VIAGGIO: R54CNS640

Oggi lungo tutto il percorso si possono trovare ancora tracce dei popoli, delle idee e delle merci che l’hanno attraversata e modellata. Sono la testimonianza del fatto che la Via della Seta ha anche rappresentato un dialogo tra le civiltà sedentarie della Cina e dei paesi del Vicino Oriente e Mediterraneo, mediato dalle popolazioni nomadi dell’Asia Centrale. La Via della Seta fu iniziata nel 114 a.C. nel periodo della dinastia Han, e sopravvisse fino almeno al XV secolo, circa 150 anni dopo Marco Polo, quando si aprirono le vie marittime. I tessuti di seta arrivano dai bachi, che nel 2700 a.C., venivano coltivati esclusivamente in Cina, dove nasce l’industria serica. I bachi arrivano in Europa grazie a due monaci, inviati in missione segreta dall’imperatore Giustiniano per procurarsi, appunto, i bachi da seta. Passo dopo passo ha così inizio la produzione serica in Europa, ma questo non pone fine al viavai sulla Via della Seta. E tra i primi occidentali a raggiungere la Cina usando la Via della Seta c’è Marco Polo. Dai suoi viaggi, egli, portava a Venezia, la sua casa, manufatti preziosi e tessuti pregiati, è in questo modo che Venezia diventa un importante centro dell’industria serica, creando la fortuna, anche, dei mercanti di Firenze, Genova e Lucca. Le memorie di Marco Polo, raccolte in un libro intitolato prima Descrizione del mondo e poi Il Milione, parlavano di civiltà sconosciute dai tesori favolosi, ricche di prodotti ricercatissimi dai mercanti occidentali. Il libro ebbe un’enorme influenza sulla fantasia popolare e fu tradotto in tantissime lingue. Probabilmente Marco Polo è l’europeo più famoso che abbia mai percorso la Via della Seta fino in Cina. Nel XIII secolo molti mercanti veneziani, tra cui Niccolò e Matteo Polo, padre e zio di Marco,  si stabilirono a Costantinopoli, l’odierna Istanbul, accumulando ricchezze. Verso il 1260 essi vendettero le proprietà che avevano lì, investirono il ricavato in gioielli, raddoppiando il capitale e partirono per la per la parte occidentale dell’impero mongolo. La guerra li trattenne lì per tre anni, finché non passarono da Buchara dei messi che si recavano da Qubilai, Gran Khan di tutti i mongoli, che li invitarono ad unirsi a loro. Dopo due anni, nel 1271, ripartirono alla volta del Gran Khan, restando al suo servizio per 17 anni,  portando con sé Marco che aveva 17 anni. I tre attraversarono i paesi che corrispondono agli attuali Turchia e Iran e scesero verso il Golfo Persico, superarono le immense zone desertiche, le imponenti catene montuose, gli altipiani verdeggianti e i fertili pascoli dell’Afghanistan e del Pamir prima di arrivare nella città di Kashgar, in quella che oggi è la regione autonoma cinese del Sinkiang Uighur. Quindi seguendo antiche carovaniere a sud del bacino del Tarim e del deserto del Gobi, giunsero a Cambaluc, l’odierna Pechino. L’intero viaggio, reso difficile sia dal tempo inclemente che da un’imprecisata malattia di Marco, richiese tre anni e mezzo. In viaggio Marco Polo prende nota di ornamenti, cibi, bevande, come pure di riti religiosi e magici, mestieri e mercanzie, senza mai esprimere il suo pensiero, riferendo solo obiettivamente quello che vede o sente. L’ultima tappa del viaggio li portò a Costantinopoli e infine a Venezia. Marco Polo, suo padre e suo zio sbarcano a Venezia dopo 24 anni, non vengono riconosciuti subito, ma si notano per gli abiti di ottima seta e la somiglianza con i mongoli, nel comportamento e nell’accento. Ormai Marco aveva 41 o 42 anni. Si dice che il libro di Marco Polo sia stato dettato nel 1298 a un certo Rustichello da Pisa in una prigione di Genova. La tradizione vuole che in una battaglia navale, Marco Polo venisse fatto prigioniero dai genovesi, che erano in guerra con Venezia. Rustichello da Pisa, suo compagno di prigionia, aveva esperienza come scrittore di storie in prosa in francese o franco-italiano. Marco Polo fu rimesso in libertà nel 1299, quando Venezia e Genova fecero la pace. Tornò a Venezia, si sposò ed ebbe tre figlie. Nel 1324, a 69 anni, morì nella sua città natale. A molti è rimasto il dubbio se Marco Polo abbia davvero fatto tutto quello che ha scritto, ma qualunque fossero le fonti del Milione, gli studiosi ne riconoscono il valore. “Mai né prima né dopo”, dice uno storico, “un solo uomo ha fornito all’Europa una tale mole di nuove informazioni geografiche”. Il libro di Marco Polo è una testimonianza dell’interesse dell’uomo per i viaggi, le novità e i paesi lontani.