BOLIVIA TOUR TREKKING & AVVENTURA NELLA DIVERSITA'

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BOLIVIA TOUR - CODICE VIAGGIO: BLVTOUR19

GIORNO 1 - ITALIA - LA PAZ

Arrivando in aereo a La Paz, ci accoglie la vista della Cordigliera Real, il braccio orientale delle Ande, con le cime dell'Illampu, Huayana Potosì e Ancohuma a fare da cornice al lago Titicaca. Le inconfondibili tre cime dell'Illimani che dominano l'imbuto di La Paz, con le costruzioni abbarbicate su ogni metro di terra immaginabile, le discese pazzesche delle vie della città, le diverse linee della teleferica che portano in pochi minuti dai 3500 metri dei quartieri ricchi ai 4000 di El Alto. Pernottiamo in albergo nella zona di San Pedro, nel centro della città storica, a pochi passi dal paese di Prad.

 

 

GIORNO 2 - LA PAZ - RIFUGI PARCO NAZIONALE SAJAMA

Partiamo presto salendo sull'altipiano, attraversiamo El Alto, l'enorme città nata da un quartiere della capitale e diventata in pochi anni un gigante da 1,5 milioni di abitanti. Su strada asfaltata ci dirigiamo a Patacamaya, il bivio che porta verso est a Cochabamba e verso sud ovest, la strada che prendiamo, verso la frontiera con il Cile. Nella pianura arida sull'altipiano, si delineano lentamente di fronte a noi le sagome dei coni dei vulcani Pomerapi, Parinacota ed il Sajama.

Con la sua mole imponente a 6542 metri, il Sajama è la montagna più alta della Bolivia e dà il nome al parco nazionale creato in una vasta area di vallate, bofedales, laghi e ruscelli circondanti. E' la prima area protetta del Paese, creata nel 1939. Raggiungiamo i rifugi di Sajama, piccolo villaggio, sede del centro amministrativo del Parco e base per le escursioni oltre che alloggio turistico.

 

GIORNO 3 - PARCO NAZIONALE SAJAMA - CURHUARA DE CARANGAS - SABAYA - SALAR DI COIPASA - SALINAS DE GARCI MENDOZA

Il parco Sajama è un angolo di mondo poco conosciuto e meraviglioso, con il contorno di vulcani innevati, i bellissimi bofedales, delle zone umide protette del clima rigido da valli strette e formazioni rocciose, dove proliferano lama, alpaca, vigogne e diverse varietà di volatili. Nel parco si trova il bosco più alto del mondo, composto da alberi di Queñua, una specie che non supera i due metri di altezza e si trova sulle pendici dei vulcani fino a 5200 metri.

La zona è inoltre ricca di geyser, pozze termali e lagune. Tra le specie che si possono incontrare ci sono l'armadillo, il puma, il gatto del monte, kiwi, ñandù e condor. Ci dirigiamo a sud verso Sabaya, attraversiamo poi il salar di Coipasa, costeggiando per evitare il sale morbido del centro. Questo salar è molto più piccolo del più famoso salar di Uyuni, ma è comunque immenso e prepara per la vastità del fratello maggiore. Sulle falde del vulcano Tunupa, a nord, troviamo il paese di Salinas de Garci Mendoza, un piccolo villaggio in una valle protetta che ha saputo proliferare grazie alle piantagioni di quinoa, che incredibilmente cresce in queste terre sabbiose e con una salinità molto alta. Pernottamento in alojamineto.

 

GIORNO 4 - SALINAS DE GARCI MENDOZA - VULCANO TUNUPA - SALAR DI UYUNI - ISOLA INCAHUASI - SAN JUAN

Giriamo intorno alla mole del vulcano Tunupa, per raggiungere i villaggi di Jirira, da dove si ha una panoramica spettacolare del salar di Uyuni e Coquesa, dove arriviamo a salire qualche centinaio di metri per vistare le grotte del vulcano, dove in epoca pre inca conservavano i corpi mummificati dei defunti. Ancora oggi ci sono diversi mummie ben conservate, tessuti e vasellame.

In alcuni dei piatti di terracotta della grotta sono stati ritrovati i resti più antichi al mondo di quinoa. Dalla zona delle grotte si ha una vista panoramica sul salar di Uyuni e ci si piò fare un'idea dell'estensione di questa pianura bianchissima, costellata dei vulcani. Attraversiamo il salar di Uyuni, la più grande distesa di sale al mondo. Un vero mare con isole di terra lontanissime dalla riva, e a nord un magnifico guardiano, il vulcano Tunupa.

Lo attraversiamo fino all'isola Incahuasi, dal quechua "casa dell'Inca", dove pranziamo nella piccola pensione gestita dalla famiglia del custode, don Alfredo, il primo abitante di quest'isola di corallo pietrificato, ricoperta di cactus. Proseguiamo sul salar verso sud, nel paesaggio tipico del sud ovest della Bolivia, pianure coperte di Ichu, la durissima erba resistente alle condizioni estreme del clima e che è il principale cibo di lama, alpaca, vigogne e guanachi, intervallato da coni vulcanici e laghi salati, come quello di San Juan e Chiguana. Attraversiamo villaggi di Chuvica, Colcha "K" e San Juan, dove ci fermiamo per visitare l'antica necropoli pre Inca e dove pernotteremo.

 

GIORNO 5 - SAN JUAN - VILLA ALOTA - LAGUNA COLORADA - RIFUGI HUAYLLAJARA

Seguendo una strada che si arrampica sulla cordigliera tra dune sabbiose con una salinità molto forte, ideali per la coltivazione della quinoa, arriviamo nel villaggio di San Agustìn, nascosto in una vallata e vivo grazie al piccolo ruscello che lo attraversa. Saliamo ancora fino ad un passo che ci apre il panorama sulla Valle de las Rocas, una gigantesca colata lavica, alta fino a 20 metri ed erosa in mille canali, passaggi e cunicoli dal vento. Scendiamo in una valle di bofedales, una piccola oasi nel deserto dove proliferano diverse specie di volatili e camelidi.

Arriviamo nel paese di Villa Alota, sulla statale che porta in Cile, un Paese di frontiera, disteso in una pianura desolata, con una marcata aria di "day after", con le strade deserte e polverose, gli alberi di pietra sul viale principale a sostituire quelli veri e il sole splendente che non scalda. Da Villa Alota seguiamo la pista di terra che punta verso sud nella piana desolata, visitiamo le formazioni rocciose della Valle de las Rocas, un labirinto di torri rocciose, lungo diverse decine di chilometri, rocce rosse erose dal vento, habitat di centinaia di vizcache e kiwi, dove crescono llateras, una pianta cactacea somigliante a una roccia verde, con una fioritura meravigliosa, che cresce di 1/1,5 centimetri l'anno.

Dalla mole di alcune llateras, che sembrano macigni, si può dedurre un'età vicino ai 2500 anni. Proseguiamo nel paesaggio lunare o marziano, dove incredibilmente ci si può imbattere in vigogne e kiwi, oltre a fenicotteri e vizcache, che abitano queste terre desertiche, sfidando il clima estremo, l'altitudine e l'aridità del terreno. Scendiamo poi fino ai 4200 metri della laguna con la più grande colonia di fenicotteri, il rosso intenso dell'acqua che si fonde con i colori del deserto ed il rosa delle migliaia di fenicotteri. Pernottiamo nei rifugi di Hyayllajara, sulla riva a sud della laguna. E' necessario equipaggiarsi di sacco a pelo per almeno 10-15 gradi sotto lo zero.

 

GIORNO 6 - RIFUGI HUAYLLAJARA - FUMAROLE SOL DE MAÑANA - SALAR DI CHALVIRI . LAGUNA VERDE - QUETENA

Viste le temperature polari in questa giornata, si parte un poco più tardi, anche perchè ci fermiamo sulla riva della laguna Colorada per avvicinarci ai fenicotteri che anche loro soffrono (relativamente) il freddo della notte. Dopo aver lasciato la macchina sulla strada con una breve camminata, ci avviciniamo alla riva per poter fotografare da vicino fenicotteri nella laguna e alpaca che pascolano sulla riva. Visitiamo poi le fumarole di Sol de Mañana e le acque termali a più di 4900 metri, salendo sul fianco destro del cerro Pabellòn.

Scendiamo sul salar di Chalviri a 4800 metri, dove si trova una miniera di borace e proseguiamo distinguendo già il Licancabur, il vulcano che segna il confine Bolivia-Cile. Ai suoi piedi troviamo la laguna Verde, dove si riflette il vulcano, che ha nel cratere una piccola laguna dello stesso colore della sottostante. Risaliamo a nord, costeggiando il salar di Chalviri sulla sponda opposta, fino a raggiungere Quetena, dove ci alloggiamo per la notte.

 

GIORNO 6 - QUETENA - LAGUNA CELESTE - SAN VICENTE - TUPIZA

Viaggiamo sulle piste di terra di questo angolo di Bolivia, dove la vita è rimasta ferma a due secoli fa. Case povere di adobe, recinti per i lama e gli alpaca, il fuoco acceso solo con gli escrementi secchi degli animali, in rari casi l'energia elettrica. In questa regione, la vita è dura sia per il clima rigido e l'aridità del terreno che per le distanze enormi e le strade pessime.

La coltivazione della quinoa e la pastorizia sono le uniche risorse, eppure persone, animali e piante si sono adattate alla vita estrema di questo apparente deserto. Su questa via, passava anticamente la "Via del Sale" e anche oggi sono sufficienti un paio di giorni di jeep per raggiungere Tupiza da Uyuni, mentre fino al secolo scorso e fin dai tempi incaici, le carovane di lama erano la normalità. In diverse settimane trasportavano a Tupiza e Tarija i carichi di sale da scambiare con fagioli, zucche, foglie di coca, mais e farina.

Dopo una breve deviazione sulla laguna Celeste, attraversiamo la città fantasma di San Antonio Viejo, che è stata un'importante centro minerario ed ora si trova nell'abbandono con un corollario di leggende, di spiriti e di apparizioni. Proseguiamo su San Pablo de Lipez, un paese sperduto a quota 4160 metri ed il passo di El Sillar per raggiungere finalmente Tupiza. Pernottiamo in albergo.

 

GIORNO 7 - TUPIZA

Tupiza è una piccola cittadina nella valle del rio Tupiza, che la attraversa, a 2950 metri di altitudine. E' circondata da quebradas aride, selvagge ed aspre conche che regalano un'atmosfera da film western. Le formazioni rocciose della cordigliera di Chichas sono molto caratteristiche, con pinnacoli solitari, forme spettacolari create dall'erosione dell'acqua e del vento, foreste di pietra che paiono una tavoletta impressionista.

Tutto circondato da circa venti varietà diverse di cactus, arbusti spinosi e, incredibilmente in un luogo così inospitale, iguane, armadilli e altri animali selvatici. Tupiza è da godere con calma, da esplorare a piedi, in bici o a cavallo nei dintorni, o altrimenti, avendo poco tempo a disposizione, è consigliabile fare il tour delle quebradas, con piacevoli camminate corte a El Angosto, Entre Rios, San Juan del Oro, Quebrada Seca, Quebrada Palala, Cañòn del Duende, Quebrada de Palmira e la Valle de los Machos.

 

GIORNO 8 - TUPIZA - POTOSI'

Seguendo una strada poco battuta, ci dirigiamo a nord verso Potosì, attraversando valli desertiche con solitari cactus, formazioni di rocce a colori incredibili per forma e varietà, raggiungiamo Santiago de Contagaita dove attraversiamo il rio Blanco, così chiamato perchè le piogge trasportano salnitro dalle vallate vicine colorando il fiume. Potosì ci accoglie con la sagoma inconfondibile del Cerro Rico, famosa per la miniera d'argento, si trova ad un'altitudine di 4090 metri ed è considerata una delle più alte città del mondo.

La città è stata inserita del 1987 nell'elenco dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, come riconoscimento della straordinaria quantità di monumenti industriali (come gli acquedotti e i laghi artificiali che fornivano acqua alle miniere d'argento) e architettonici presenti come la Casa de la Moneda, la zecca della corona spagnola, dove veniva lavorato l'argento, la chiesa di San Lorenzo e in generale il centro storico della città in stile coloniale. Cena al 4060, ristorante in centro che prende il nome dalla sua quota, e infine pernottamento in albergo.

 

GIORNO 9 - POTOSI' - SUCRE

Proseguiamo per Sucre scendendo sul rio Pilcomayo, che divide le regioni di Potos' e Sucre e ci fermiamo per ammirare il bellissimo ponte sospeso restaurato recentemente. Una volta arrivati al centro storico di Sucre, pranziamo affacciati sulla bellissima piazza su cui si affacciano la casa De la Libertad, dove fu redatta la prima Costituzione Della Repubblica di Bolivar, la cattedrale d'epoca coloniale ed il Palazzo di Governo.

Ci sistemiamo in albergo e con una guida locale (in italiano) visitiamo la città. Nel 1991, l'UNESCO riconobbe Sucre come Patrimonio dell'Umanità. La città attrae migliaia di turisti ogni anno grazie agli edifici coloniali ancora ben conservati. Dal ristorante dell'albergo situato di fianco al convento de la Recoleta, ci godiamo una cena con vista spettacolare sulla città, un vero presepe di luci da cui spuntano decine di chiese e conventi d'epoca spagnola.

 

GIORNO 10 - SUCRE - COCHABAMBA

Ci lasciamo alle spalle Sucre, il centro di case bianche e tetti di tegole spagnole, viaggiando in vallate dal clima temperato raggiungiamo Aiquile, la capitale del Charango, un mandolino a 10 corde molto popolare in Bolivia. Qui si tiene un festival di musica folclorica dove si esibiscono dei veri virtuosi che charango, arrivati da tutto il mondo. Proseguiamo su Mizque, una cittadina situata in una splendida vallata bagnata dal rio Mizque, che in quecha significa dolce.

In epoca spagnola è arrivata a competere con la Spagna grazie ai suoi vigneti. Prima di scendere nella valle di Conchabamba, a 2400 metri, risaliamo la cordigliera per la strada del kuri, l'antica carovaniera spagnola che raggiunge Cochabamba. Tra mille tornanti e catene montuose arriviamo fino a quasi 4000 metri di quota, il clima cambia dalla mitezza della valle di Mizque al freddo dei passi, per poi tornare temperato una volta raggiunta Cochabamba.

Detta la città dell'eterna primavera per il clima mite tutto l'anno, è famosa per le sue specialità gastronomiche come il Piqye Macho, il Charque di lama, le salteñas, l'api morado con pastel, il churrasco...e anche per il Cristo della Concordia, che domina la città e costruito per competere con il Corcovado di Rio, è alto poco più del famoso "rivale". Pernottamento in albergo.

 

GIORNO 11 - COCHABAMBA - PARCO NAZIONALE TORO TORO

Colazione e partenza su sterrato, viaggiamo dentro il parco nazionale di Toro Toro (2700), istituito dopo il ritrovamento di diverse serie di impronte di dinosauri, grotte profonde alcuni chilometri e una varietà di fossili. La valle di Toro Toro dà l'impressione di trovarsi dentro un libro aperto, è una grande faglia geologica con il paese adagiato nel mezzo, con diversi fiumi che scorrono vicino e nei millenni hanno scavato profondi canyon. Arriviamo in paese nel primo pomeriggio, dopo pranzo con delle guide locali si possono visitare e i canyon, oppure scendere nelle grotte (indispensabile la torcia). Per chi preferisce un po' di relax, è possibile fare il bagno nelle vasche di pietra sul fiume, dei veri idromassaggi naturali.

La sera cena in paese e pernottamento in ostello.

 

GIORNO 12 - TORO TORO

Giornata di visita alla città di pietra di Itas, una formazione di grotte e canyon con viste e paesaggi spettacolari a pochi chilometri da Toro Toro. Nel pomeriggio visitiamo la grotta di Humajalanta, che scende per diversi chilometri nel sottosuolo, o in alternativa, al canyon di Toro Toro, un trekking leggero di un paio d'ore che scende fino al fiume che scorre sul fondo del canyon.

Su una parete del canyon si può ammirare la cascata del Vergel, che sgorga dalla roccia rossa e scende in mille cadute fino al fiume. Toro Toro è il posto ideale per esplorare e camminare, un paese tranquillo con gente ospitale, zero delinquenza e molti posti davvero particolari da visitare nei dintorni. Cena in paese e pernottamento all'ostello.

 

GIORNO 13 - PARCO NAZIONALE TORO TORO -COCHABAMBA

Colazione e partenza su strada acciottolata verso Cochabamba (2500), che raggiungiamo nel pomeriggio. Dopo un bel pranzo in churrasqueria, il pomeriggio è libero per vistare la città, che ha alcuni dei mercati tipici da visitare, come la Cancha, il più grande mercato a cielo aperto d'America e molti prodotti gastronomici ottimi. Pernottamento in albergo nel centro.

 

GIORNO 14 - COCHABAMBA - QUIME

Partiamo presto verso Quime, su strada asfaltata e saliamo fino a 4500 metri, scavalcando le ultime vallate della cordigliera per raggiungere la vastità dell'altipiano nei pressi di Oruro. Seguiamo la statale verso La Paz per poi addentrarci sulle montagne di Quime, un piccolo villaggio di minatori sul versante orientale delle Ande, dal clima piacevole e vista che spazia chilometri. Questa zona di montagne tra i 1100 e i 2500 metri di quota, viene chiamata Yungas ed è la regione subtropicale delle Bolivia, dalla fauna alla flora unica. Tra le varietà di frutta e verdura che crescono qui, si trova la foglia di coca, una vera istituzione che viene masticata da poveri e ricchi. Si coltiva in terrazzamenti e viene raccolta spogliando gli alberelli, che raggiungono il metro e mezzo di altezza, per poi farla asciugare nel cortile di casa con infinita cura. Pernottamento in alojamiento.

 

GIORNO 15 - QUIME COROICO

Partenza al mattino per una giornata lunga, con molta strada sterrata e montagne, ci addentriamo nelle valli andine in un continuo di montagne, valli e paesaggi mozzafiato, lasciandoci indietro la città per delle lande completamente disabitate. Viaggiamo alternando più volte tra passi oltre i 3000 metri e fondo valle a 700/800, con cambiamenti di clima e di paesaggio dalle cime fredde con pecore e lama alle valli umide dove si avvistano pappagalli, coltivazioni di coca, banane e manioca. Entriamo nella zona degli Yungas di La Paz a Licoma, per proseguire poi verso Irupana, dove pranziamo, Vhulumani, e infine successione di valli umide semitropicali. Il clima degli Yungas è molto particolare, perchè sebbene ci si trovi tra i 1300 e 1800 metri, la vicinanza ai tropici e l'umidità delle valli è simile alla foresta amazzonica, anche se la sera si ha un bel fresco regalato dalla quota e dai vicini ghiacciai della cordigliera Real. Pernottamento in albergo.

 

GIORNO 16 - COROICO - LA PAZ - COPACABANA

Dopo una visita nei dintorni del paese, scendiamo a Yolosa, da dove inizia la salita della Death Road. Questa strada non ha bisogno di molte parole per descriverla: la Death Road è la strada più pericolosa al mondo, un susseguirsi di strapiombi, curve e tornanti per i viaggiatori che amano l'avventura, in pochi chilometri ci porta dal caldo tropicale ai 4600 metri del passo La Cumbre. Questa strada, fino a pochi anni fa, era l'unica via di collegamento tra la capitale La Paz e la regione degli Yungas da dove provengono ortaggi, frutta, caffè, etc per il fabbisogno della città.

E' stata sostituita recentemente con una moderna strada asfaltata, relegando la Death Road storica ad un passaggio per motociclisti e ciclisti che vogliono provare il brivido dei suoi strapiombi. Da Yolosa, sul fondo valle è obbligatorio tenere la sinistra per circolare, all'inglese, che corrisponde a tenere il lato della montagna. La strada è molto stretta e bisogna fare attenzione a lasciare spazio per chi si trova in discesa. Arriviamo all'asfalto che ci porta fino ai 4600 metri del passo La Cumbre, da dove in una ventina di chilometri arriviamo a La Paz. Cena in città e pernottamento in un albergo del centro.

 

GIORNO 17 - COPACABANA - ISOLA DEL SOLE - COPACABANA

Il viaggio prosegue su asfalto costeggiando il lago Titicaca a circa 3800 metri, con la prima vista della cordigliera delle ande orientali sulla nostra destra, con le cime del Huayna Potosì, Ancohuma, Illampu e Condoriri. Allo stretto di Tiquina trasporto in barca con moto e 4x4, da qui proseguiamo ancora su asfalto fino a Copacabana, che costituisce il più grande insediamento sul versante boliviano del Lago Titicaca.

Su una barca, passeggeri in un'ora di traversata, raggiungiamo l'isola del Sole, che attraversiamo con un trekking panoramico che ci porta a visitare i vari templi Inca dell'isola. Pranzo al sacco, poi al pomeriggio rientriamo a Copacabana dove sarà possibile visitare il santuario delle Virgen de Copacabana, molto venerata in Bolivia, e assistere alla tradizionale decorazione e benedizione di camion e auto. Cena in città e pernottamento in albergo.

 

GIORNO 18 - COPACABANA - LA PAZ

Dopo una breve visita al paese di Copacabana, ci trasferiamo a La Paz. Il pomeriggio sarà libero per poter visitare la città, oltre ai mercati di artigianato locale e monumenti di epoca coloniale: piazza e cattedrale di San Francisco, plaza Murillo e sede di governo, il Paseo del Prado. E' anche possibile "sorvolare" la città con il teleferico, il più alto (e spettacolare) servizio di trasporto al mondo. Cena in città e pernottamento in albergo.

 

GIORNO 19 - LA PAZ - ITALIA

 

 

Costo totale: noleggio jeep, guida in italiano e hotel/alojamento per 19 giorni a persona = €2800

 

Le quote includono: veicolo 4x4 (Toyota Land Cruiser HZJ passo lungo), trasporto andata e ritorno, carburante, sistemazione in camera doppia, in albergo nella città, pensioni familiari, hostales e rifugi nelle zone più remote (colazione inclusa), guida in italiano e spagnolo con la presenza ed assitenza del nostro personale per tutta la durata del viaggio, mappa e torce GPS del percorso.

 

Le quote NON includono: volo intercontinentale o locale, tasse aeroportuali e tasse d'imbarco dei voli, biglietto d'ingresso per i parchi nazionali e le aree protette, tasse doganali, visti, pasti non specificati sopra, bevande alcoliche, eventuali visiste facoltative e tutto ciò che non è stato espresso ne "le quote includono".

-I costi possono subire variazioni in relazione all'andamento dei cambi del dollaro U.S.A

-Il percorso può subire variazioni in caso di eventi atmosferici (nevucate, inondazioni, pine di fiumi, frane) o blocchi stradali.